La pandemia da Covid-19 ha avuto effetti devastanti su tutte le scuole nel mondo, obbligando l’intero sistema di scolarizzazione a un adeguamento strutturale e didattico senza precedenti. Ci siamo già occupati della didattica a distanza in Europa, scopriamo adesso cosa succede a livello globale.
Sono 161 gli Stati che hanno decretato la chiusura delle scuole a livello nazionale, e tra questi, come ben sappiamo, c’è l’Italia, seconda, dopo la Cina, ad aver attuato il provvedimento, esteso successivamente fino al termine dell’anno scolastico in corso. Numerosi altri paesi hanno optato per chiusure limitate, attuando blocchi parziali o localizzati. La sospensione delle attività didattiche ha colpito 1,2 miliardi di studenti, vale a dire il 69,4% del totale di iscritti in istituti di ogni ordine e grado.
L’emergenza innescata dalla diffusione del Coronavirus non ha fatto che aggravare la precarietà con cui il settore dell’istruzione doveva già confrontarsi, rendendo necessario l’intervento delle organizzazioni sovranazionali, oltre a quello dei governi statali.
Tra queste, troviamo in prima linea l’UNESCO che già all’inizio del 2020 ha istituito l’International Commission on the Futures of Education, una commissione sul futuro dell’istruzione con l’obiettivo di ripensare il ruolo della scuola in un mondo sempre più complesso e vulnerabile, in una prospettiva che abbraccia i prossimi trent’anni.
“161 Stati hanno decretato la chiusura nazionale delle scuole e numerosi altri hanno istituito blocchi parziali o localizzati.”
Un obiettivo che si è fatto stringente con lo scoppio della pandemia e il brusco arresto delle attività scolastiche che ne sono seguite, poche settimane più tardi. È in questo clima di urgenza che il 12 marzo 2020 si è riunito l’organo consultivo della commissione sotto la guida della presidente Sahle-Uork Zewdé e della vicedirettrice dell’UNESCO con delega all’istruzione Stefania Giannini, che nelle settimane successive ha continuato a dedicarsi al tema del benessere dei ragazzi e delle riaperture scolastiche.
I punti salienti della discussione del Futures of Education Advisory Board hanno riguardato:
- L’esigenza di garantire la continuità della didattica e incentivare l’innovazione
- La necessità di contrastare le disuguaglianze acuite dalla crisi sanitaria
- L’inadeguatezza dei fondi destinati alla scolarizzazione
- Le ricadute del confinamento sulla vita degli studenti
- Il ruolo molteplice della scuola nella crescita dei ragazzi e nella costruzione di una comunità globale solidale
Effetti negativi della chiusura delle scuole nel mondo
La chiusura degli istituti scolastici nel mondo comporta per gli studenti, gli insegnanti e le famiglie gravi conseguenze di natura sociale, economica, psicologica. Le vittime maggiori sono inevitabilmente le fasce più svantaggiate della popolazione, ancor più emarginate a causa del lockdown.
Scuole nel mondo: le conseguenze socioeconomiche del lockdown
Uno dei fenomeni negativi dovuti al confinamento domestico è la crescita del divario socioeconomico tra studenti di fasce sociali differenti: non tutti i ragazzi dispongono delle risorse necessarie per proseguire il percorso di apprendimento e non tutte le famiglie riescono ad adeguarsi alla nuova modalità di didattica a distanza.
Molti genitori faticano a gestire i propri impegni professionali per prendersi cura dei figli a casa e tendono ad assentarsi maggiormente dal lavoro, hanno difficoltà ad aiutare i ragazzi nello studio, specie quando hanno un basso livello di scolarizzazione. Per alcuni di loro, il difficile compito di seguire senza alcun sostegno, figli con bisogni formativi particolari e difficoltà nella sfera dell’apprendimento.
E ancora, l’impossibilità di usufruire della mensa scolastica compromette il sostentamento di milioni di famiglie, che sono costrette a ricorrere, nel peggiore dei casi, a soluzioni come la riduzione dei pasti quotidiani o il lavoro minorile. Ne consegue che molti ragazzi sono privati delle energie fondamentali per affrontare al meglio le attività scolastiche o rischiano di abbandonare gli studi, anche una volta decretata la riapertura delle scuole (di riapertura delle scuole del mondo parliamo in questo articolo), perché incaricati di contribuire all’economia familiare.
“L’impossibilità di usufruire della mensa scolastica compromette il sostentamento di milioni di famiglie, costrette a ricorrere alla riduzione dei pasti o al lavoro minorile.”
Con la DAD i docenti sono chiamati a reinventare il proprio lavoro, e milioni di studenti vivono il dramma di rimanere tagliati fuori dalla scuola via web
La didattica a distanza, la modalità universalmente adottata per assicurare la continuazione dell’anno scolastico in tempo di pandemia, solleva una serie di questioni logistiche che ne minacciano la buona riuscita e l’efficacia dei risultati. Il trasferimento delle attività scolastiche sulle piattaforme online è infatti una sfida di non poco conto che necessita un sostanziale sforzo umano e tecnologico.
Gli insegnanti sono chiamati a reinventare da zero il proprio lavoro, stabilire una nuova connessione con gli studenti e con i colleghi, gestire la valutazione da remoto – un compito, quest’ultimo, che si fa ancora più insidioso nel caso degli esami di passaggio da un ordine scolastico all’altro, per cui è particolarmente arduo stabilire i criteri di validità.
Infine, la DAD rivela un preoccupante gap tecnologico tra gli allievi: una larga fetta della popolazione mondiale di studenti è impossibilitata ad accedere a internet o a munirsi dei dispositivi informatici necessari, e rischia di rimanere indietro.
Scuole nel mondo: le conseguenze psicologiche e comportamentali del lockdown su ragazzi e bambini
Il carico emotivo e psicologico imposto dal lockdown è notevole. La chiusura delle scuole porta alla sospensione delle abituali interazioni tra compagni: la socialità dei ragazzi, essenziale per imparare e crescere, ne viene inevitabilmente compromessa, con ripercussioni anche significative.
Molti studenti subiscono lo stress del doversi adattare alla DAD, con nuove responsabilità, tempistiche e modalità di lavoro; altri si preoccupano dell’andamento degli studi o degli esami da sostenere e pensano con ansia a percorsi di formazione e opportunità di lavoro futuri. Alcuni di essi, inoltre, stentano a tenere il passo con i doveri scolastici perché gravati del compito di badare a fratelli o sorelle minori durante l’orario di lavoro dei genitori, con ulteriori ricadute sulla propria salute mentale.
Va tenuto presente, infine, che per alcuni ragazzi lasciati soli dai genitori che devono recarsi al lavoro, l’isolamento in casa può condurre a comportamenti rischiosi, come l’abuso di sostanze.
“La chiusura delle scuole ha colpito 1,2 miliardi di studenti nel mondo, pari al 69,4% del totale di iscritti in istituti di ogni ordine e grado.”
Scuole nel mondo: la chiusura fa crescere il rischio di violenze domestiche, sfruttamento e abusi sessuali
Talvolta il malessere di ordine psicologico si lega a dinamiche di violenza domestica: è bene ricordare che la famiglia non equivale per tutti a un porto sicuro; essere confinati in casa per tanti ragazzi significa, al contrario, subire aggressioni, abusi e maltrattamenti.
Inoltre, la chiusura prolungata delle scuole può tradursi nell’incremento di problematiche di natura sessuale. Specialmente nelle famiglie costrette a fronteggiare difficoltà economiche o in cui i figli sono lasciati senza la supervisione dei genitori che lavorano fuori casa, si registra l’aumento dei casi di matrimoni precoci e forzati, di sfruttamento e violenza sessuale, di gravidanze indesiderate e contrazione di malattie veneree (fonte UNESCO).
“Il carico emotivo e psicologico imposto dal lockdown è notevole. La chiusura delle scuole porta alla sospensione delle abituali interazioni tra compagni.”
La tutela della salute e del benessere degli studenti, UNESCO, governi e scuole si attivano
Di fronte a un’emergenza sanitaria di portata mondiale, il ruolo della scuola diventa prezioso per garantire la tutela della salute e del benessere degli studenti. In tutto il mondo, le istituzioni scolastiche e i governi sono al lavoro non solo per rendere possibile la continuazione della didattica durante il lockdown, ma anche per incentivare tutti quei servizi finalizzati al benessere psicofisico della persona, presupposto indispensabile di qualsiasi attività didattica. Rientrano tra questi programmi di informazione sanitaria, counselling, educazione sessuale, oltre che iniziative di distribuzione di alimenti, finanziamenti o buoni pasto per le famiglie più disagiate, colpite dalla chiusura delle mense scolastiche.
Allo stesso tempo, i governi sono al lavoro per programmare la ripresa delle attività scolastiche in presenza nel rispetto dei protocolli di sicurezza stilati per prevenire il contagio del Covid-19. Come per il confinamento, anche per il rientro a scuola va preso in considerazione l’impatto psicologico su insegnanti e studenti, provati dal periodo di confinamento e, in certi casi, dalla perdita di persone care a causa del Coronavirus.
“Insieme ci impegniamo a sostenere i ministeri dell’istruzione e della salute di tutto il mondo, non solo nel garantire la didattica durante le riaperture delle scuole, ma nel dare priorità alla salute e al benessere delle nostre comunità scolastiche.”
Stefania Giannini, UNESCO Assistant Director General for Education
Le iniziative UNESCO a sostegno della didattica mondiale
L’UNESCO è impegnata al fianco dei paesi attivi rispetto alle problematiche dovute alla chiusura delle scuole e per favorire lo sviluppo della DAD.
Tra le numerose iniziative messe in campo vi sono:
- Assistenza tecnica per sviluppare soluzioni inclusive di didattica da remoto
- Sondaggi per valutare l’impatto della chiusura delle scuole nel mondo
- Partnership per supportare gli enti nazionali e regionali nell’organizzazione della DAD
- Meeting virtuali tra ministeri per dibattere delle misure da adottare
- Monitoraggio delle scuole chiuse a livello mondiale e degli studenti coinvolti
- Pagine web dedicate agli interventi attuati su scala regionale nelle seguenti aree: Paesi arabi, Asia e Oceano Pacifico, America latina e Caraibi
- Raccolta di testimonianze di studenti, docenti e familiari, finalizzata alla condivisione di esperienze e idee
E la lista continua. Vediamo di seguito nel dettaglio quali altri strumenti l’UNESCO sta offrendo per soccorrere le scuole del mondo in questo momento storico così avverso. Per scoprire invece le risorse a sostegno della didattica a distanza attive in Italia rimandiamo al nostro articolo dedicato.
Global Education Coalition
La Global Education Coalition è un organo creato dall’UNESCO allo scopo di favorire «opportunità di apprendimento inclusive» per bambini e ragazzi e di costruire «sistemi educativi più aperti e flessibili per il futuro». La coalizione persegue un approccio solidale: intende prevenire l’emarginazione dei soggetti più deboli e lavorare per raggiungere risultati comuni, unitari.
Il progetto raccoglie membri delle Nazioni Unite, organizzazioni non governative, media e aziende informatiche che si impegnano a condividere competenze, strumenti e tecnologie per appianare le disparità e stimolare l’innovazione, al fine di garantire il diritto all’istruzione per tutti anche in questa fase di emergenza.
Risorse digitali
L’UNESCO segnala una serie di applicazioni e risorse didattiche per aiutare gli studenti, le famiglie e il personale scolastico nel prendere dimestichezza con la DAD e per agevolare i contatti sociali durante la chiusura degli istituti.
La maggior parte delle soluzioni proposte sono gratuite e disponibili in molteplici lingue. Le risorse digitali forniscono numerose funzionalità:
- Risorse che offrono supporto psicologico e sociale
- Sistemi di gestione della didattica online
- Sistemi specifici per telefoni cellulari
- Piattaforme in grado di ospitare un numero elevato di utenti
- Contenuti per l’apprendimento autonomo
- Sistemi con funzionalità offline
- Applicazioni di lettura digitale
- Piattaforme che supportano la comunicazione in video streaming
- Strumenti per gli insegnanti per creare materiale didattico digitale
- Archivi di soluzioni didattiche a distanza
Rientra nel piano di sostegno UNESCO alla DAD anche la segnalazione delle piattaforme attivate dai singoli Stati all’interno di sei macroaree geografiche: Africa, Paesi arabi, Asia e Oceano Pacifico, Europa orientale e Asia centrale, Europa occidentale e America settentrionale, America latina e Caraibi.
Issue notes
Le issue notes realizzate dalla delegazione all’istruzione dell’UNESCO riguardano temi chiave del contrasto al Covid-19 messo in atto dalle scuole. Comprendono buone pratiche, suggerimenti e link utili per ridurre l’impatto delle scuole chiuse. Si tratta di contenuti concernenti dieci aree tematiche:
- Salute e benessere
- Continuità della didattica
- Parità di genere
- Insegnamento e apprendimento
- Istruzione superiore e istruzione e formazione tecnica e professionale
- Istruzione e cultura
- Politiche scolastiche e pianificazione
- Popolazioni vulnerabili
- Educazione civica globale
- Istruzione per lo sviluppo sostenibile
Webinar
L’UNESCO organizza webinar settimanali dedicati alle implicazioni della pandemia da Coronavirus sul settore scolastico. L’obiettivo è condividere idee, strumenti e pratiche riguardanti le questioni che le scuole si trovano ad affrontare a seguito della crisi sanitaria globale, come, per esempio, la risposta delle popolazioni nazionali alle scuole chiuse.
I webinar vertono su tematiche sempre differenti, ma sono accomunati dalla ricerca di strategie per assicurare la continuità delle attività didattiche e il ritorno a scuola degli studenti quando sarà possibile la riapertura degli istituti.
I laboratori digitali UNESCO, accessibili online, sono tenuti da esperti provenienti da ogni parte del mondo e presieduti da un moderatore incaricato di facilitare il confronto tra i relatori e il pubblico. Tutti gli incontri si svolgono in lingua inglese, è possibile tuttavia attivare opzioni di traduzione in diverse lingue (arabo, francese, spagnolo, cinese, russo).
A questo ciclo di webinar si aggiunge quello organizzato dall’UNESCO Institute for Lifelong Learning, l’istituto per l’apprendimento permanente, con il contributo del Global Network of Learning Cities.
Piano di supporto UNESCO, UNICEF, WORLD BANK E WFP per la riapertura delle scuole: Framework for Reopening Schools
Per far fronte alle criticità correlate al ritorno nelle aule dopo la fase di scuole chiuse, l’UNESCO, l’UNICEF, la Banca mondiale e il World Food Programme hanno creato, con il supporto dell’OMS Organizzazione Mondiale della Sanità, il Framework for Reopening Schools, disponibile anche in italiano come Quadro per la riapertura delle scuole. Si tratta di uno strumento concreto a sostegno delle attività dei ministeri dell’Istruzione e della Salute, per la pianificazione di questo delicato processo.