Riparte Con la Scuola, progetto di formazione voluto da Snam, in collaborazione con LUISS Business School in partnership con il Consorzio ELIS, Confindustria e ANP. Una vera e propria maratona di formazione in presenza, prima dell’inizio della scuola, tra Roma e Milano dal 3 al 12 settembre per sviluppare con i 300 docenti delle 43 scuole coinvolte nel progetto soluzioni utili a creare una scuola che interessa e coinvolga gli studenti, nonostante l’incertezza che domina l’inizio di questo anno scolastico.
Ed è proprio per sostenere i docenti in questa atmosfera di incertezza organizzativa, sanitaria e didattica che si è voluto optare per incontri in presenza e non in modalità virtuale, come invece il progetto formativo di Snam – così come tutta l’attività scolastica a livello internazionale – si è svolto nell’anno scolastico 2019/2020.
Riparte Con la Scuola: assieme agli insegnanti per «imparare ad abitare la distanza»
Con la Scuola ha unito virtualmente decine di istituti in tutta Italia, coinvolgendo più di 350 persone tra corpo docenti, dirigenti scolastici e professionisti della formazione. Una condivisione che ha però dovuto fare i conti con la distanza fisica che, in questa ripartenza, Con la Scuola ha voluto colmare, con il massimo rispetto delle regole in materia.
«Abbiamo intrapreso questa entusiasmante maratona di formazione convinti della necessità di supportare i docenti perché possano sviluppare quelle competenze di cooperazione e relazionali utili ad affrontare un rientro a scuola pieno di incertezze e di difficoltà oggettive allo svolgimento di una didattica coinvolgente» è il commento di Francesca Traclò, coordinatrice del progetto formativo Con la Scuola e ideatrice della metodologia eXperiment@scuola.
«I giovani oltre che di sapere hanno bisogno anche di “sentire”
Stiamo lavorando su alcune parole chiave:
- Mappa emotiva
- Gruppo
- Relazione
- Esperienza educativa
con lo scopo di dare al “gruppo docente” gli strumenti necessari per creare il loro metodo come chiave per trasformare in opportunità la distanza fisica imposta dal Covid».
Ancora la coordinatrice Traclò, con le sue parole/manifesto della ripartenza di Con la Scuola: «Guardiamo alla scuola come un luogo dove sperimentare un modello di Life Large Learning, promosso dal nostro DG Gianni Lo Storto, e in questa direzione lavoreremo con il gruppo docente, garantendo un supporto continuo anche quando dovranno rientrare a scuola attraverso un’azione di coaching a distanza».
Nell’incertezza che caratterizza questi giorni, per il Team di formazione di Con la Scuola, procedere senza indugi – perché sicuri di offrire una chiave per aprire uno spiraglio di cambiamento nel modo di fare scuola – è un approccio assolutamente naturale.
Formazione per i Consigli di classe, una nuova impostazione dopo mesi di (faticosa) condivisione a distanza
Il progetto Con la Scuola dà priorità assoluta alla formazione del gruppo-Consiglio di classe, e non del singolo docente. Prevedeva in origine vari momenti di formazione in presenza, che si sono trasformati in quattro intensi mesi di attività sul web, da una serie di webinar teorici, per consolidare un terreno e soprattutto creare un linguaggio comune, a un ciclo di laboratori a distanza, in cui i docenti come gruppo -Consiglio di classe- hanno riflettuto sui mesi delle DAD emergenziale, rivissuto i loro “primi giorni di scuola” e su questa esperienza progettato una didattica per competenze di un anno come concreto segnale del cambiamento.
Un anno diverso da quelli che lo hanno preceduto, e che impone una messa in gioco (un impegno emozionale) differente, più flessibile e capace di adattarsi agli scenari che verranno, ma che dovrà poggiare sulle solide basi di una progettazione fatta dal gruppo-consiglio di classe.
Questo è stato lo sforzo di quasi trecento docenti di tutta Italia, in prevalenza di scuole superiori, che hanno deciso di investire tempo ed energia, in un periodo, aprile-luglio, già di solito “intoccabile”, figuriamoci quest’anno, credendo nella creazione di un gruppo capace di ascoltarsi, di confrontarsi, di proporre e accogliere idee, unica tipologia di gruppo in grado di definire con i ragazzi, un patto formativo d’aula chiaro, condiviso, coerente con il profilo d’uscita.
È con queste premesse che dal 3 al 12 settembre 2020, si svolgono prima a Roma poi a Milano, i giorni di formazione in presenza nei due poli che raggruppano geograficamente le varie scuole. I docenti sono suddivisi in gruppi ristretti e dotati di mascherine, osservando scrupolosamente un distanziamento che stavolta unisce, genera, rende collaborativi.
Maratona di formazione: un laboratorio di condivisione contro paure e incertezze
La ripartenza di Con la Scuola, in attesa dei cicli formativi che si snoderanno nel corso dell’anno, è rappresentata da questa intensa due giorni. Una piccola maratona di formazione per focalizzarsi sui temi legati alla didattica, in un momento in cui molto spesso il dibattito pubblico è in stallo, rischiando di innalzare a problematiche centrali argomenti come “l’arrivo dei banchi singoli”, senza tener conto di come i vincoli dettati dalla sicurezza per il Covid influiranno sull’apprendimento dei ragazzi.
Da qui l’importanza di pensare a una progettazione specifica che, tenendo naturalmente conto della normativa sulla sicurezza, rifletta sulle esperienze educative dei ragazzi, sulle dinamiche della paura, sulla possibilità di aumentare anziché diminuire il lavoro collaborativo.
Si tratta così di un grande laboratorio che nasce non solo per accompagnare le scuole già in formazione, ma un’occasione per dedurre considerazioni utili per tutte le scuole, dal momento che saranno i docenti a individuare le strade migliori per dissolvere i problemi e valorizzare l’esperienza educativa per il benessere dei ragazzi, ricordandoci sempre che non esiste apprendimento senza una condizione di benessere fisico e psicosociale.
«Riuscire finalmente a vederci di persona, guardarci negli occhi senza passare attraverso uno schermo, era diventato imprescindibile – ancora Francesca Traclò. Il tipo di formazione che possiamo fare in presenza è completamente un’altra esperienza da quella che si può fare a distanza”.
Dunque, per i formatori di Con la Scuola è centrale anche la sfera emozionale: imparare a conoscere e riconoscere i sentimenti, riuscire a distinguerli da emozioni e stati d’animo, a osservare e entrare in contatto con le paure.
Quest’anno, poi, alle paure “classiche” di docenti e ragazzi all’inizio della scuola, si aggiunge la paura del contagio, che vive in ognuno di noi; di questo moto dell’animo, il team di formazione ne è consapevole e sa che dovrà – assieme ai protagonisti di Con la Scuola – ripartire necessariamente da li per progettare al meglio l’anno scolastico del covid. Molte paure si dissolvono semplicemente parlandone.
Riapertura scuole in Italia: organizzazione e provvedimenti
Nel frattempo, la riapertura delle scuole del 14 settembre 2020 – dopo sei mesi di DAD – mette in campo una serie di provvedimenti per far fronte alle nuove esigenze imposte dalla pandemia.
La ministra dell’Istruzione Lucia Azzolina durante la conferenza stampa del 9 settembre 2020, tenuta insieme al premier Giuseppe Conte, ha esposto i punti salienti del lavoro svolto fino a adesso per il rientro in classe.
Innanzitutto, il distanziamento fisico nei locali scolastici deve essere necessariamente garantito, e a questo scopo il governo ha dato avvio a una larga opera di edilizia scolastica leggera, per ovviare a qualsiasi possibilità di assembramenti:
- 1 istituto su 3 ha avuto interventi strutturali
- Sono state realizzate 5177 aule in più
- Si è provveduto all’affitto di spazi esterni
L’uso della mascherina è obbligatorio all’entrata e all’uscita di scuola, ma gli studenti possono toglierla quando si trovano a un metro di distanza l’uno dall’altro. «Saranno consegnate 11 milioni di mascherine al giorno», afferma il premier Giuseppe Conte, «le scuole hanno già quantitativi sufficienti di gel e mascherine per affrontare i primi giorni».
Per potenziare l’organizzazione del sistema scolastico, sono previsti, inoltre, l’assunzione di 70.000 unità in più tra personale docente e ATA, e un finanziamento alle famiglie per l’acquisto di libri, materiale scolastico e device digitali, a beneficio di circa 425.000 studenti.
Infine, una delle questioni di maggior urgenza è l’applicazione del tampone in tempi rapidi in presenza di sintomi. «Se ci sono sintomi la famiglia dovrà avvisare la scuola ed il medico», precisa il premier Conte, «se lo studente avrà sintomi a scuola andranno allertati i genitori che poi dovranno contattare il medico e insieme con la Asl valuteranno se fare il tampone e, in caso di esito positivo, i medici decideranno per la quarantena dei compagni e del personale scolastico che è venuto a contatto con il ragazzo positivo».
La misurazione della temperatura rimane compito delle famiglie.
Ripertura delle scuole, cosa accade nelle Regioni
Anche se la riapertura delle scuole è stato un momento lungamente atteso durante la pandemia (qui il nostro articolo), sono già 7 le regioni che hanno deciso di posticipare il rientro.
In Friuli Venezia Giulia si ritorna a scuola il 16 settembre, mentre in Sardegna il 22; in Puglia, Calabria, Basilicata, Abruzzo e Campania, dove lo screening sierologico è obbligatorio per tutto il personale scolastico, le lezioni, invece, riprenderanno il 24 settembre 2020, dopo il referendum nazionale del 20 e 21 (e in alcuni casi delle concomitanti elezioni amministrative), proprio per evitare la necessità di un’ulteriore sanificazione dei locali.
Il motivo del rinvio, però, non è solo dovuto alle elezioni, ma è anche legato a questioni di sicurezza e ai ritardi nei lavori di adeguamento e nell’organizzazione dei nuovi spazi scolastici e della didattica.
«Per riaprire in sicurezza è necessario che alcuni problemi vengano risolti», sostiene l’ANP Associazione nazionale presidi, «A quanto sappiamo, la consegna dei banchi monoposto è in grave ritardo». A tutto ciò, si aggiunge la difficoltà di reperire spazi adeguati e personale scolastico. Per questo, continua a aumentare il numero degli enti locali che chiede il rinvio dell’apertura delle scuole, soprattutto nel Lazio. Antonello Giannelli, presidente dell’ANP, chiede di «valutare la possibilità di ragionevoli differenziazioni locali».