La Dad non funziona. O forse sì? Ne parlano i docenti a un anno dal lockdown

Partendo dalle parole della ex ministra Lucia Azzolina, un’inchiesta originale Con la Scuola su aspetti positivi e negativi di un anno di didattica a distanza.

«La Dad non funziona più»: così, nel mese di gennaio 2021, l’allora ministra dell’Istruzione Lucia Azzolina si è espressa in merito alla didattica a distanza, valutandola come una scelta non più opportuna e auspicabile per le sorti del sistema scolastico nazionale

Era stata la stessa Azzolina a schierarsi a favore della Dad quando, nel marzo 2020, il governo aveva preso la decisione di interrompere la didattica in presenza per far fronte al dilagare della pandemia da Covid-19. Nelle intenzioni della ministra, tuttavia, si trattava di una misura a breve termine che avrebbe dovuto rappresentare uno strumento di emergenza, destinato a un utilizzo limitato, di mesi, se non di settimane. Eppure, nonostante la riapertura delle scuole con l’inizio dell’a.s 2020-2021, la Dad ha continuato e continua a essere, a un anno di distanza, una presenza costante nell’assetto scolastico attuale. 

E, dopo un anno, prosegue anche l’impegno del progetto Con la Scuola al fianco dei docenti che si sono trovati a fare i conti con questo nuovo modo di fare scuola. Proprio a questi docenti si è voluto dare la parola per scoprire cosa abbia significato un anno di Dad.

Vediamo allora cosa è emerso dal bilancio.

Più del 50% dei docenti ha condiviso con i ragazzi le difficoltà del momento che stavano vivendo e li hanno informati sui cambiamenti. Il 60% dei docenti intervistati ha trovato difficoltà nel valutare i ragazzi con i criteri tradizionali

Un anno di Dad: da marzo 2020 a marzo 2021

Dall’inizio di marzo 2020, la Dad è entrata a pieno titolo nella quotidianità di insegnanti e studenti italiani, provocando uno stravolgimento di quelli che erano i modi e i tempi della didattica tradizionale. Piattaforme e nuovi strumenti per l’insegnamento online, nuove modalità di interazione, nuove scansioni orarie. Qual è il bilancio di questi cambiamenti un anno dopo?

La Dad non funziona. O forse sì? Lo abbiamo chiesto a 200 dei docenti del progetto Con la Scuola

Il campione di intervistati conta 200 insegnanti della scuola superiore di secondo grado aderenti al progetto formativo sostenuto da Snam, con la direzione didattica di Luiss Business School. Provenienti da tutta Italia, e da scuole di ogni indirizzo, con prevalenza di quelli tecnici, gli insegnanti che hanno partecipato alla survey originale di Con la Scuola “La Dad non funziona. O forse sì?” sono per il 70% di sesso femminile, e in maggioranza appartenenti alla fascia anagrafica 46/55 anni. 

La condivisione

  • +50% docenti: ha condiviso con i ragazzi le difficoltà del momento che stavano vivendo e li hanno informati sui cambiamenti 
  • 60% docenti: ha trovato difficoltà nel valutare i ragazzi con i criteri tradizionali

Il tema della valutazione a distanza, molto sentito in periodo di didattica a distanza, è stato approfondito nel corso del progetto Con la Scuola, grazie a materiali didattici e webinar dedicati.

Le attività e il programma

  • 1 docente su 2 ha manifestato la difficoltà di mantenere invariato il programma delle attività previsto

In risposta a questa difficoltà, i docenti si sono organizzati con attività alternative. Queste le principali:

  • 35% attività di brainstorming
  • 30% lavori di gruppo virtuali
  • 15% debate

Proposte per lavori di gruppo in periodo di didattica a distanza e integrata sono state dettagliatamente affrontate dal team di formazione di Con la Scuola.

Il 44% dei docenti intervistati ha affermato di aver organizzato lavori di gruppo nell’ultimo anno (marzo 2020-febbraio 2021), con il coinvolgimento diretto dei ragazzi.

4 docenti su 10 si dichiarano più preparati da un punto di vista tecnologico, dopo un anno di Dad. Il 60% abbondante di loro giudica la propria scuola più preparata di un anno fa (marzo 2020) rispetto all’uso di piattaforme e strumenti digitali.

La Dad non funziona. O forse sì? Com’è cambiata la preparazione di scuole e docenti

Ii docenti intervistati nella survey di Con la Scuola “La Dad non funziona. O forse sì?” hanno espresso in maggioranza questi due giudizi, rispetto alle proprie scuole prima dell’avvento dirompente della didattica a distanza, dovuto alla crisi da Covid-19:

Preparazione della scuola all’utilizzo di strumenti e piattaforme digitali

  • 40% la scuola non era molto preparata
  • 30% la scuola era già sufficientemente preparata

Dopo un anno di Dad, uno degli aspetti positivi, a fronte delle molte difficoltà, può ritenersi lo scalino di alfabetizzazione digitale e progresso strutturale delle scuole. Almeno in relazione a quanto non era accaduto nei decenni precedenti, durante i quali l’adeguamento tecnologico degli istituti e delle classi era proceduto con andamenti disomogenei, generalmente inefficaci, così come la formazione tecnico-digitale dei docenti.

La Dad ha, in un certo senso, obbligato ad adattarsi e reinventare in parte il ruolo del docente, entrando in contatto con nuovi strumenti e possibilità tecniche per la didattica e l’insegnamento. Ecco infatti che questo aspetto di crescita è riconosciuto dalle e dai 200 prof raggiunti dall’inchiesta di Con la Scuola.

  • 60% ha dichiarato: ci sono stati progressi e la scuola adesso è adeguatamente preparata
  • 1 docente su 3 ha sostenuto come particolarmente positiva la propria crescita in tema di conoscenza tecnologico-digitale

Gli aspetti più impegnativi della Dad

Gli insegnanti hanno individuato l’aspetto più impegnativo della didattica a distanza per i propri studenti delle scuole superiori nello Stress della sfera emotiva e psicologica, con un ampio 70% dei pareri.

Rispetto al proprio ambito professionale hanno invece giudicato come aspetti più impegnativi:

  • Cambiamenti nella didattica
  • L’invadenza del lavoro nella sfera e negli spazi personali
  • La formazione tecnico-digitale

Gli aspetti più gratificanti della Dad

Tenendo ancora in sospeso il giudizio finale dei docenti intervistati – per quanto questo non sia l’obiettivo ultimo dell’inchiesta “La Dad non funziona. O forse sì?”, più interessata a valorizzare le specificità dei pareri emersi – vediamo anche alcuni degli aspetti positivi e gratificanti della Dad, così come espressi dagli insegnanti.

Rispetto alla propria professione, i docenti hanno individuato come maggiormente positivi (al netto delle difficoltà):

  • L’acquisizione di nuove competenze (non solo digitali)
  • La possibilità di trovare nuove soluzioni didattiche e opportunità di crescita nella Dad

Per quanto riguarda i propri ragazzi, i prof hanno ravvisato come positivi:

  • La capacità dei ragazzi di adattarsi al cambiamento 
  • La reattività tecnologica

La Dad non funziona. O forse sì? Una molteplicità di punti di vista

La nostra ricognizione, un anno dopo l’inizio della didattica a distanza, ha preso le mosse dall’affermazione dell’allora ministra dell’Istruzione Lucia Azzolina. Questo significativo dietrofront rispetto all’inizio della gestione a marzo 2020 è stato confermato dalla posizione presa dal ministro Patrizio Bianchi, subentrato con il nuovo governo Draghi, a cui la parola stessa Dad non piace.

Arrivati al termine dell’inchiesta, vogliamo rendere però visibili alcuni dei contributi (nei campi a risposta libera), proposti dai docenti intervistati, con il proposito di restituire uno dei valori principali di questo lavoro e dell’intero programma formativo di Snam e Luiss Business School (sempre consultabile al sito www.conlascuola.com): la molteplicità dei punti di vista, lo stimolo ad attivarsi ed esprimersi.

Aspetti (positivi e negativi) della Dad, a un anno dal lockdown: alcune dichiarazioni dei docenti:

  1. Sto cercando di vivere con gli studenti soprattutto un tempo di qualità in cui possiamo lavorare su alcune scelte insieme, divertendoci
  2. Per la mia disciplina (matematica) con la Dad trovo molte limitazioni a livello didattico ed emotivo
  3. Si vivono tempi difficili: per fortuna che ci sono gli studenti! La loro presenza è come l’acqua per la pianta dell’insegnamento, che altrimenti rischierebbe di disseccarsi
  4. Vedo positivamente l’utilizzo di strumenti e modalità tecnologiche che sono di aiuto alla lezione quotidiana e a lungo termine
  5. Abbiamo vissuto lo scollamento tra programmazione didattica e obiettivi degli alunni
  6. È una situazione veramente complessa. Nelle mie classi vedo che funziona molto tenere viva l’empatia, dare lavori creativi molto coinvolgenti, attività sia tradizionali che più originali. Così i ragazzi possono avere un riscontro e essere chiamati in causa in prima persona
  7. La distanza non permette di osservare i ragazzi, i loro sguardi, la loro attenzione
  8. Un aspetto molto gravoso è il notevole tempo destinato a preparare il materiale per le lezioni
  9. Ritengo che la DAD sia molto sottovalutata e che, invece, alle scuole superiori sia una buona alternativa alla didattica in presenza. O, comunque, una buona integrazione della stessa
  10. Positivo il far sentire i ragazzi importanti e seguiti dalla scuola
  11. Vorrei lavorare di più con video e immagini, ma gli alunni e le alunne non sono ancora preparate e io le conosco da appena un mese e mezzo
  12. La capacità di adattarsi di fronte alle difficoltà, capire che con l’impegno si possono risolvere i problemi
  13. L’impronta ancora legata alla scuola del passato nella preparazione delle attività didattiche è un aspetto negativo
  14. Molto negativa la mancanza delle dinamiche di gruppo che si formano in aula

Le aspettative dei docenti per Con la Scuola (soddisfatte durante il percorso) erano di ottenere crescita e supporto per: Scuola delle competenze, Nuovi strumenti per la didattica e Un approccio pratico-sperimentale

La Dad nel progetto formativo Con la Scuola

Il progetto Con la Scuola, lanciato da Snam in collaborazione con Luiss Business School e in partnership con Consorzio ELIS, Confindustria e ANP al fine di innovare la didattica e promuovere il contatto tra scuola e impresa, ha dedicato ampio spazio alla problematica della didattica a distanza. Una novità portata dall’emergenza sanitaria che ha costretto il mondo della scuola a reinventarsi, facendo emergere molti dei suoi limiti, ma che, agli occhi di Con la Scuola, ha rappresentato da subito un’importante occasione di crescita.

Per questo, fin dall’inizio del lockdown 2020, Con la Scuola ha affiancato gli insegnanti durante una fase di forte instabilità, incentrando sul tema della Dad una serie di laboratori online. Un primo ciclo di webinar è stato dedicato alla formazione dei docenti per la didattica da remoto: dalla progettazione delle lezioni online alla sperimentazione delle risorse digitali, fino alla valutazione a distanza. Un secondo ciclo di laboratori si è focalizzato sull’attività dei Consigli di classe, da sempre considerati dai formatori Con la Scuola un elemento cardine del rinnovamento della scuola.

Allo scopo di supportare concretamente il percorso di aggiornamento degli insegnanti, sono stati inoltre resi fruibili, in modo gratuito, i materiali didattici creati dal partner formativo Luiss Business School.

Sources: tutti i dati dell’inchiesta sono stati raccolti di prima mano dal team didattico della Luiss Business School e dalla redazione di Con la Scuola

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