Investire sul Consiglio di classe per una scuola sostenibile e di successo

Il ruolo del Consiglio di classe come chiave strategica del cambiamento: riflessioni, domande e qualche proposta

Investire sul Consiglio di classe è oggi, dal nostro punto di vista, una priorità per cercare di trasformare la scuola in un’organizzazione sostenibile e di successo. Ragioniamo (e sperimentiamo) ormai da anni sul suo ruolo centrale nel cambiamento della Scuola. In questo articolo condividiamo con voi (docenti, genitori, dirigenti scolastici e altri lettori) alcune domande e il nostro pensiero. Ma prima riavvolgiamo brevemente il nastro del tempo, e torniamo indietro al 1974.

Il Consiglio di classe, dalle origini alla contemporaneità

Il Consiglio di classe nasce nel 1974, prima di esso, tutta la scuola si poggiava sulle qualità professionali del singolo docente. Già nel ’74 la riforma aveva potenziato il ruolo del gruppo docente nel processo educativo anticipando l’evoluzione dei tempi che l’avrebbe reso essenziale. Pur tuttavia la pratica organizzativa e la contrattualità hanno ostacolato l’affermazione di un modello di scuola collegiale e condivisa, dominata da una cultura organizzativa della partecipazione piuttosto che quella del controllo e tipica dell’organizzazione gerarchica funzionale.

La contemporaneità, accelerata dalla crisi pandemica che ci ha costretti a prendere atto delle potenzialità delle tecnologie digitali e delle paure legate all’incertezza di una quotidianità non più ripetitiva, obbliga tutti ad attivare un processo di sviluppo di nuove competenze o di potenziamento di alcune già possedute. In questo quadro incerto e denso di novità emerge con evidenza la forza dell’affermazione:

“Oggi la preparazione personale e professionale del singolo docente non basta più ad assicurare un’esperienza educativa di successo”.

Se ne sono accorti tutti soprattutto i docenti.

La legge 107 del 2015, facendo tesoro di una riflessione mondiale sui sistemi educativi, valorizza già all’articolo 1 la capacità delle istituzioni scolastiche di agire in maniera sistemica all’interno e all’esterno privilegiando la collaborazione a tutti i livelli come metodo di governo del processo educativo.

Investire sul Consiglio di classe, investire nelle persone

Ancora di più in questo contesto si valorizza de facto il ruolo del Consiglio di classe come chiave strategica del cambiamento. Serve allora focalizzare l’attenzione sul Cdc per comprendere ostacoli e potenzialità al conseguimento dello scopo della scuola, cosi come definito dal testo normativo, e dalle aspettative della società. 

Sin da subito possiamo guardare con altre lenti il Consiglio di classe, concentrandoci sulla dimensione umana, ovvero il Consiglio di classe è un gruppo di persone messe insieme da una norma per il raggiungimento di uno scopo. Qui, in questo scopo comune, il grande ostacolo e a cascata tutte le difficoltà ad esso collegato. Un esempio eclatante e rumoroso è l’incapacità del gruppo di procedere ad una didattica per competenze, seppur chiaramente definito dalla legge sulla Buona Scuola, in applicazione a quanto stabilito a livello europeo. 

Lo sviluppo delle competenze

Lo sviluppo delle competenze ha bisogno di contesti che coinvolgano ed interessino gli studenti, che per questo motivo  possono essere disegnati e creati solo da organismi dedicati e non da un singolo componente, possono essere disegnati ed agiti dal gruppo docente di un Cdc e non dal singolo. Questo è ancora più vero in una scuola che non può più fare leva solo sul gruppo classe come motivazione alla partecipazione e all’apprendimento a scuola. 

Le comparazioni, le analogie, le similitudini sono il terreno fertile delle competenze. Il contesto nasce dalla alleanza tra i docenti delle varie materie nel cercarle, queste analogie e similitudini. Lo sviluppo di una didattica orientata non più all’insegnamento quanto all’apprendimento necessita la creazione di compiti di realtà con cui ragazzi si possano confrontare durante la ricerca di risposte a domande maieutiche. Per questo motivo i docenti devono convergere su uno scopo comune con una direzione comune, necessaria perché studentesse e studenti possano diventare parte attiva del loro percorso di apprendimento. 

La collaborazione, sino a ieri virtù soggettiva, si è evoluta lentamente in strumento imprescindibile nel campo della formazione, educazione, apprendimento, istruzione.

Investire sul Consiglio di classe: 7 domande che ci girano nella mente (e il nostro pensiero)

Girano nella nostra mente queste domande

  1. Perché nell’andare ad un Consiglio di classe tantissimi docenti son tristi nell’entrare ed esausti nell’uscire?
  2. Il docente sente di appartenere al Consiglio di classe?
  3. Perché con la DAD o ancor di più con la DDI non si è puntato sull’osservazione dei livelli di competenze agite in una situazione/contesto di crisi come questa del covid?
  4. Perché poggiare tutto su lezioni frontali, compiti e interrogazioni quando ci sono una moltitudine di azioni competenti osservabili?
  5. Durante il Consiglio di classe, post covid, sono cambiati il linguaggio, argomenti, scopo, obiettivi?
  6. Da quali azioni e comportamenti il dirigente giudica se funziona o meno il gruppo Consiglio di classe?
  7. Come si fa a coinvolgere studentesse e studenti?

Il nostro pensiero

Il gruppo possiede una vita autonoma e non dipende dal singolo che ne fa parte, questa ovvietà va spiegata, sperimentata e approfondita.

Il gruppo si crea autonomamente nel momento in cui opera scelte e prende decisioni per raggiungere un obiettivo. E’ in questo frangente che i componenti iniziano a sentire l’appartenenza ed è in questo momento che molti ostacoli si dissolvono. Se questo non accade vuol dire che l’obiettivo non è lo stesso per tutti o come si usa dire “che l’obiettivo non è condiviso”. 

La sintesi è questa: tutte le norme sono ben descritte ma la loro realizzazione con azioni osservabili prevede un gruppo docente coeso nel raggiungimento dello scopo. 

Francesca Traclò, Ottavio Romano, formatori LUISS Business School / Con la Scuola

In un momento in cui la formazione continua ad essere centrata sul singolo e non sul gruppo, trova la sua forza innovativa il progetto Con La Scuola, voluto da Snam, in collaborazione con LUISS e Consorzio Elis, che lavora proprio sulla formazione del Consiglio di Classe come gruppo, perché si presenti coeso e in sintonia al gruppo classe, presupposto imprescindibile per instaurare quel clima di fiducia reciproca in cui trova senso il patto formativo docenti-studenti.

Nella crisi si aprono gli spazi mentali per il cambiamento

È adesso, in questo momento di crisi dei docenti, che sono aperti gli spazi mentali per il cambiamento, abbiamo già i metodi e gli strumenti per costruire il gruppo attraverso il singolo.

Sono da evitare ulteriori norme da parte dello Stato, è necessario puntare a una formazione adeguata alle dinamiche che regolano la nascita di un gruppo. Dalla riforma Gentile sino ai nostri giorni Covid, i docenti sono stati formati per conoscere e approfondire la loro materia e lavorare da soli, ancora oggi non si punta sul gruppo e chi per sensibilità personale punta su esso non ne conosce i passaggi necessari per crearlo.

È questo, dal nostro punto di vista, il motivo per cui un Consiglio di classe ha molte difficoltà nel costruire contesti educativi e non è in grado di redigere una reale certificazione delle competenze sviluppate che non sia un altro giudizio che viaggia in parallelo al voto preso nelle interrogazioni e nei compiti. 

Una simile certificazione è equiparabile ad un falso in atto pubblico, la difficoltà della certificazione di competenze infatti richiede una scuola capace di osservare i comportamenti in più diversi contesti e situazioni.

Due ore settimanali in più per la programmazione

Certamente dare la possibilità di 2 ore settimanali in più per la programmazione sarebbe molto utile ma da sola questo obbligo/opportunità non basta al corpo docente per sviluppare le competenze di studentesse e studenti.

Investire sul Consiglio di classe in questa fase di didattica a distanza

Si provi in questa fase di didattica a distanza a ripensare al ruolo dei docenti lasciando più spazio al lavoro di gruppo, affinché si co-disegnino delle esperienze educative personalizzate fatte di flipped classroom, di lavoro di gruppi, di creazione di video, podcast, ecc.

Per fare questo i docenti devono poter ridurre la loro presenza in aula e accrescere invece la progettualità a favore di un modello di scuola in cui i ragazzi possono imparare sperimentando. 

In questo pagina puoi leggere un altro contributo a firma Francescla Traclò e Ottavio Romano sull’importanza del Consiglio di classe per il cambiamento della scuola.

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